domenica 25 novembre 2007

IL DRAGONE E LA COLOMBA - CAPITOLO 16


La carrozza del conte era lanciata a velocità folle lungo la strada di terra battuta che attraversava le colline fuori dalla città. Ogni sasso, ogni buca, ogni piccolo dosso minacciavano di far rovesciare la carrozza mettendo in pericolo la vita degli occupanti. Ciononostante, il conte spronava Uber ad andare sempre più veloce.
Avevano un certo vantaggio su Sly Tarantola, ma il cacciatore di taglie, che viaggiava più leggero sul suo cavallo, stava rapidamente guadagnando terreno.

- Più veloce, ancora più veloce! Quel maledetto impiccione si sta avvicinando!


- I cavalli non reggeranno ancora a lungo, signore! Sono stremati!


- Non mi interessano i cavalli, servo! Dobbiamo arrivare al castello di Montedoro prima di essere raggiunti!


Uber, continuando a pensare che non aveva scelta se non obbedire agli ordini, frustò ancora una volta gli animali ormai stravolti dalla fatica.

L’inseguimento continuò serrato per qualche altro minuto, poi, proprio mentre la carrozza imboccava il ponte di accesso alla Corte di Montedoro, l’ennesima buca presa a forte velocità fece schiantare il perno che reggeva una delle ruote posteriori della carrozza. La vettura rovinò fragorosamente al suolo trascinando con sé i cavalli e sollevando un enorme polverone.
Quando Sly arrivò, il conte stava già trascinando Stella -traumatizzata ma miracolosamente illesa- verso il cancello.

Teroldego di Migliavacca si accorse del cacciatore di taglie e con gesto fulmineo sfoderò un pugnale e si fece scudo di Stella, puntandole la lama alla gola. La ragazzina lanciò un grido, terrorizzata.

- Indietro, Tarantola! Indietro o l’ammazzo!


- E’ finita, conte! Lasci andare Stella.


Teroldego sogghignò con una smorfia e cominciò ad indietreggiare.


- Non è finita affatto, signor cacciatore di taglie! Quando avrò passato il portone, Uber
abbasserà il cancello e chiamerà le guardie del castello. Farò avvisare la guardia cittadina e le farò dare la caccia per aver tentato di uccidermi! Conosco personalmente il capitano e non mi sarà difficile renderle la vita un inferno! Si è messo contro la persona sbagliata, signor Tarantola!


Il conte proruppe in una risata isterica. Ormai era sotto l’arco di ingresso della Corte di Montedoro.


- Uber! Vai ad abbassare la grata!


Il maggiordomo, che era stato sbalzato dalla carrozza durante l’incidente, si rialzò faticosamente, tentando di ignorare il dolore lancinante delle costole rotte.


- Muoviti, idiota! Vai alla ruota ed abbassa la grata!


Uber si trascinò fino alla la ruota. Afferrò il fermo che reggeva la catena. Gli sarebbe bastato tirare quella leva per far scendere la grata e mettere in salvo il suo padrone.

Esitò.


Sly colse l’occasione, e con le sue ultime energie invocò ancora una volta il potere di Kaunaz, runa del Fuoco, per rendere incandescente l’impugnatura del pugnale.


Tutto accadde molto in fretta. Con un grido di dolore il conte lasciò cadere l’arma, Stella si divincolò dalla stretta e corse verso Sly. Il Conte si lanciò in avanti per agguantare nuovamente la nipote, senza accorgersi che Uber aveva ormai tirato la leva.


La pesante grata di legno scese cigolando e, con un tremendo frastuono, si abbattè inesorabile su Teroldego di Migliavacca.


...continua!



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