lunedì 24 novembre 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 14

Disegno: Manuela Soriani; colori: Luca Bonisoli

Con una capriola Sly evitò miracolosamente gli artigli del possente rettile alato, cercando riparo dietro un esile faggio. Il drago vibrò un poderoso colpo di coda che incrinò il tronco; al colpo successivo il legno cedette con uno schianto. Senza nemmeno il tempo di riprendere fiato, il cacciatore di taglie fu investito da un nugulo di schegge e dovette rotolare di lato per non restare schiacciato dall’albero che cadeva.
Rialzatosi velocemente, Sly vide il mostro avanzare implacabile verso di lui. Il cacciatore tentò di ferire il drago con un rabbioso fendente di spada, ma la lama rimbalzò contro le scaglie durissime senza nemmeno scalfirle. Il mostro rispose con un violento colpo d’ala che scaraventò il giovane alcuni metri più indietro.

“Un’altra botta come questa e ci rimetto le ossa! Devo guadagnare tempo!”

Facendo appello a tutte le sue doti acrobatiche, Sly prese la rincorsa e balzò verso una coppia di grossi alberi vicini, saltando da un tronco all’altro fino a raggiungere i primi rami. Issatosi rapidamente, il cacciatore cominciò a scalare la chioma nascondendosi tra le fronde. Il rettile alato si avvicinò ruggendo e cominciò a tempestare di colpi il robusto tronco, che tuttavia resistette.
Afferrando saldamente i rami per non essere sbalzato via dagli scossoni ricevuti, Sly riordinò le idee.

“Il drago è grosso ed io sono piccolo. Se voglio avere qualche probabilità di sopravvivere devo condurlo dove il bosco è più fitto, in modo che la sua mole gli sia d’impaccio!”

Un istante dopo il mostro riuscì a far cedere il tronco. Sly saltò a terra e prese a risalire faticosamente il pendio, inoltrandosi dove la vegetazione era più fitta.
Il drago tentò di seguirlo, ma le sue dimensioni lo ostacolavano. Pochi minuti dopo il cacciatore raggiunse un’improvvisa scarpata, che scendeva a picco per una decina di metri fino a raggiungere il letto di un torrente impetuoso. Voltandosi, il giovane vide il gigante scaglioso incastrato tra alti cespugli di rovi.
La tentazione di schernire l’avversario fu troppo forte.

- Ah! Ora non fai più lo spaccone, vero? Sei senza cervello proprio come le lucertole! Tutti quei muscoli e ti sei fatto fregare come un bambino! Non è stato nemmeno difficile!

Per tutta risposta il drago spalancò le fauci e soffiò un potente getto di fuoco talmente rovente da fondere la roccia. Investito in pieno dalla vampata, Sly venne sbalzato nel dirupo e precipitò, come una torcia accesa, nelle acque schiumose del torrente.

Con un terribile ruggito il gigantesco rettile spezzò gli ultimi rami che lo tenevano prigioniero e avanzò verso la scarpata. Dell’uomo non c’era nessuna traccia. Forse era annegato nel fiume, risucchiato in un gorgo dalla corrente, ma il drago non poteva permettersi errori: il cacciatore di taglie era l’unico a conoscere il suo segreto, quindi era necessario avere la certezza della sua morte.

Dispiegando le grandi ali membranose, il rettile si lanciò nel vuoto sul fiume perlustrandolo con lo sguardo acutissimo. Il cacciatore era diventato preda.
...continua!

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